L’epidemia di Covid-19 potrebbe portare a un incremento della diseguaglianza sociale perché non colpisce tutti nella stessa misura. Per evitare che questo accada, l’unica via è quella di uscirne il prima possibile, attraverso la campagna vaccinale, e rilanciare la sfida economica attraverso i fondi del Recovery Plan. Carlo Cottarelli, noto economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, illustra una dettagliata road map nel suo nuovo libro “All’inferno e ritorno”. L’opera è stata presentata a “Valentia in festa”, l’evento organizzato dall’associazione “Valentia” diretta dal presidente Anthony Lo Bianco. A intervistare l’autore, il direttore responsabile di Calabria7 Mimmo Famularo.
Con questo titolo dantesco, a settecento anni dalla nascita del Sommo Poeta, Carlo Cottarelli ci accompagna in un percorso per lui inusuale, che parte dall’analisi economica per giungere alla definizione di scelte politiche a suo avviso adeguate per la risalita. “Nel libro parlo parlo della necessità di rifondare l’economia italiana su principi chiari, quello che negli ultimi anni i partiti politici hanno evitato di fare”. Alla base dell’opera, edita da Feltrinelli, c’è proprio la necessità di ripensare e modificare il sistema sociale ed economico del Paese, in modo da riuscire a ripartire una volta che l’emergenza sanitaria sarà alle spalle. Per far questo, secondo l’autore, ci sarà soprattutto bisogno di garantire uguaglianza e maggiori opportunità alle nuove generazioni, premiando il merito e garantendo un sufficiente grado di solidarietà.
Il concetto di uguaglianza
“L’uguaglianza nei risultati, cioè un reddito uguale per tutti, è una soluzione estrema e forse utopistica. L’uguaglianza da garantire è il punto di partenza: tutti devono avere una possibilità con politiche adeguate. Tali possibilità – spiega – si offrono con l’istruzione alla portata di tutti, a cominciare dagli asili nido che mancano in tutta Italia, specie in Calabria il cui grado di copertura è tra i più bassi in Italia. Poi, a esempio, rendere più veloce la giustizia in tutta Italia: l’incertezza del diritto rallenta gli investimenti”. E a proposito di questi ultimi, Cottarelli crede che sia necessaria “una semplificazione del sistema. Ci sono troppe detrazioni, troppi momenti di pagamento distribuiti nel corso dell’anno che fanno impazzire qualunque commercialista. Tutto ciò rende estremamente complicato fare impresa”.
Recovery Fund e debito pubblico
Stimolato dalle domande di Famularo, l’economista cremonese spiega che, a suo parere, “ si è persa la fiducia nella possibilità di fare i cambiamenti. Si tende a credere più alle promesse di quelli che offrono qualcosa subito che non a coloro i quali prediligono le riforme. Invece di chiederci perché quest’ultime non si sono fatte nel passato, bisognerebbe rimboccarsi le maniche e mettersi all’opera”. Già, i tanti soldi del Recovery Fund sono oro colato ma “il punto fondamentale resta quello di fare riforme degli investimenti per crescere. Nell’immediato non c’è altro da fare che indebitarsi, durante le guerre il debito pubblico aumenta. Se fossimo riusciti a ridurlo più rapidamente in passato, avremmo affrontato questa crisi a cuor leggero”.
Gli obiettivi del governo Draghi
Giustizia sociale e crescita sostenibile: questa è la ricetta per evitare il collasso e cominciare la ricostruzione. Così possiamo cambiare l’Italia. Il libro di Cottarelli presenta dunque una road map che potrebbe trovare applicazione proprio nell’azione del governo presieduto da Mario Draghi. “Questo esecutivo ha come obiettivo – ha spiegato – implementare le vaccinazioni per evitare un’ulteriore ondata del virus in autunno e impostare il programma per utilizzare le risorse del Recovery Plan. Poi toccherà ad altri, perché non credo che questo governo duri più di un anno, considerando che ci sarà l’elezione del nuovo presidente della Repubblica e lo stesso Draghi è il principale candidato”.
Al termine della chiacchierata il focus si sposta sul rapporto di Cottarelli con la Calabria: “Ricordo di aver passato una vacanza a Soverato nel 1981 – dice – Lì sono venuto spesso a fare presentazioni nelle università e ho ricevuto il Premio Letterale Caccuri nel 2019. Spero di tornarci molto presto”